mercoledì 20 ottobre 2010

Bosco Montauro

Un fugace incontro con un tasso, una volpe o una faina, un nibbio o una ghiandaia... E’ facile provare l’emozione, passeggiando lungo i sentieri del bosco Montauro, di imbattersi in qualche selvatico. E’ solamente necessario seguire qualche piccola regola: procedere in silenzio ascoltando i suoni della natura, non muoversi bruscamente e osservare, ma soprattutto non disturbare gli abitanti del bosco. Le specie animali che animano il bosco sono davvero molteplici grazie alla presenza di ambienti e vegetazioni diversificate.
Sia il clima, sia la natura del suolo, assieme alla disponibilità di acqua, oltre naturalmente alle scelte dell'uomo, sono fattori di condizionamento che determinano la vegetazione dell’area.
Il bosco Montauro è caratterizzato dalla presenza di formazioni prevalentemente costituite da latifoglie con una dominanza delle querce, in particolare il cerro. Assieme ad essa vegetano, sia pure in subordine, diverse specie accompagnanti quali l’acero napoletano, il carpino bianco, il carpino nero, il frassino… Estremamente ricco il sottobosco, fino a divenire infestante anche a causa della mancanza di grossi erbivori che, costituiscono il controllo naturale di questo piano della vegetazione. Sono presenti, oltre a queste formazioni largamente dominanti, lembi di faggeta conservatisi in punti il cui microclima particolare ne ha consentito la sopravvivenza.
Nelle aree umide trovano l’ambiente di elezione il salice e il pioppo, che danno luogo ad interessanti formazioni. La composizione floristica varia in modo sensibile, in relazione al particolare microclima dei diversi punti, con alternanza delle dominanze ora di una specie ora dell'altra.
Dal punto di vista faunistico il bosco Montauro riveste un interesse elevatissimo sia per le presenze effettive, sia per la potenzialità che esso riveste. Il bosco presenta corridoi ecologici che lo mettono in comunicazione con aree che conservano notevoli presenze faunistiche e che consentono scambi. La vicinanza con aree ad elevata naturalità è una garanzia di non isolamento degli animali presenti, quindi una carta in più per la loro sopravvivenza.
Per ciò che concerne la fauna del bosco si possono riconoscere diverse specie importanti: l'ambiente non eccessivamente contaminato consente l'esistenza e lo sviluppo di numerose comunità di insetti, a titolo di conoscenza delle specie più importanti, è da citare la presenza della chiocciola dei boschi, e di diverse specie di farfalle sia diurne che notturne. Anche a livello di coleotteri vi è una buona presenza, particolarmente qualificante, è quella del cervo volante, inoltre sono presenti varie specie di invertebrati acquatici.
Gli anfibi che sono sensibili indicatori della qualità ambientale e i rettili, sono presenti con buone popolazioni, da citare la presenza del rospo smeraldino, della rana dalmatina, della raganella, della salamandra pezzata e della salamandra dagli occhiali.
L’area è colonizzata da diverse specie di uccelli, alcune ben rappresentate, altre di notevole rarità, da segnalare la presenza del nibbio reale, del gheppio, della poiana, del barbagianni, dell’allocco, della civetta, del picchio rosso e del picchio nero. Anche i mammiferi sono ben rappresentati ai diversi livelli: toporagni, roditori, mustelidi. Mancano i grossi erbivori selvatici è presente il cinghiale e la volpe.
Tra i problemi ambientali, il principale è da individuare nel turismo sproporzionato alle strutture. Poi lo stesso processo di disboscamento ha penalizzato pesantemente le componenti faunistiche ed ha innescato ulteriori azioni le cui conseguenze si sono fatte sentire anche sulla flora. L’eliminazione di componenti essenziali di sottobosco ha successivamente influito in modo negativo sulla fauna, in particolar modo sull’entomofauna. Ulteriore problema ambientale trova origine nel taglio ciclico del bosco. L’elevata pressione nel taglio crea ciclicamente una serie di problemi per la fauna, soprattutto per quella più sensibile alle modificazioni ambientali. Soprattutto in alcuni casi, il taglio, con il conseguente disturbo creato dai mezzi meccanici, dal rumore, dalla presenza dell’uomo, va ad impattare in aree estremamente delicate e che invece dovrebbero essere rigorosamente tutelate.
Esiste la piaga degli incendi boschivi, la presenza di aree coltivate nelle immediate vicinanze del bosco fa si che aumenti il rischio di incendi derivanti dalla bruciatura delle stoppie. Nelle aree più accessibili all’uomo è da notare la presenza di rifiuti legati ai picnic quali bottiglie di vetro, contenitori di plastica e buste. Non manca di certo il problema del bracconaggio, anche la caccia contribuisce a rompere l’equilibrio del bosco. I problemi di qualsiasi specie e dimensione, spesso, hanno origine dall’inciviltà dell’uomo.
Di primaria importanza risulterebbe un’attività di educazione della comunità all’amore per la natura, iniziando da una buona informazione nelle scuole, tenendo bene a mente che... “non puoi toccare un fiore senza disturbare una stella”.

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